una storia che non c'è

Ci raccontiamo una storia, una storia che non c’è.

Anzi, ci raccontiamo una storia che non c’era, ma adesso c’è.

Nel mese di giugno 2021 abbiamo sperimentato una bella attività proposta da PUNTO E VIRGOLA, Laboratorio di italiano per stranieri.

PUNTO E VIRGOLA è su fb https://www.facebook.com/puntoevirgolaedu e su ig https://www.instagram.com/puntoevirgola_edu/

Abbiamo costruito delle storie solo facendoci domande e dando libero sfogo alla fantasia. Ci siamo divertite un mondo! Ecco qui alcune delle nostre storie, BUON ASCOLTO E BUONA LETTURA!

Mónica ha raccontato Lucertole in pericolo, l’esilio

(clicca sul titolo per ascoltare la storia)

Silvia ha scritto La famiglia delle tartarughe e il serpente: UNA TARTARUGA CORAGGIOSA

C’era una volta un famiglia di tartarughe: il padre Sandro, la madre Fiammetta e il figlio Fiume.
Gli piaceva molto andare in giro per la regione: mangiavano tutto il giorno, ma vicino al deserto non c’era più erba fresca. Quindi tutti insieme decidono di andarsene via per iniziare una nuova vita da un’altra parte. Erano molto stanchi di girare sperduti per terre sconosciute.
Stavano mangiando un po’ di erba quando d’improvviso arriva vicino a loro un serpente molto affamato. Il piccolo Fiume lo guarda con aria di sfida perché forse il serpente voleva mangiare i suoi genitori, i quali osservavano la scena terrorizzati. Il serpente aveva un sguardo strano, non sembrava molto convinto. Fiume gli dice: “Facciamo un accordo: se li lasci andare, puoi mangiare me”. Il serpente si sentiva davvero commosso per il coraggio della piccola tartaruga.
Allora il serpente decide di andarsene; mentre si allontana, gira la testa per dirgli: “Tu hai un’arma più forte addirittura della mia forza e questa arma è l'amore che hai per i tuoi genitori. Non mangerò nessuno di voi tre. Non vi voglio separare.”
Morale: L’amore ci rende coraggiosi e ci fa credere che possiamo affrontare tutto e tutti, anche le avversità.

Aurora ha scritto La storia del nonno

Paolo è un ragazzo irrequieto e curioso, gli piacciono le storie che fanno paura. Suo nonno Andrea è un uomo che sa raccontare storie.
Paolo chiede a suo nonno di raccontargli una storia e Andrea gli racconta la storia più interessante di tutto il mondo!
C’erano una volta, due ragazzi, due amici, Azzurra e Inti, erano al limitare di un bosco, da soli, e avevano una paura… si erano persi. Faceva molto freddo, un freddo cane.
Camminavano attraverso il bosco oscuro, c’era solo il suono del vento, il cielo era pieno di nuvole e non c’era il chiaro di luna....

Ma, Nonno, dice Paolo, ma…. non hanno trovato un riparo, neanche una casa, una casetta, magari una baita?
Ma… Paolo, sta’ zitto! Piantala! Macché casette e baite… erano in mezzo al bosco, punto e basta…
Nonno, io ho paura!!!
Ma fammi il piacere, Paolo, mica ti piacevano le storie di paura? Dice Andrea.
Ma sì, Nonno, dice Paolo, continua questa storia così interessante, scusa, continua pure.
I due ragazzi avevano così freddo che si ripararono sotto un grande albero, ma l’albero aveva una porta… molto strana questa cosa della porta in un albero, eppure era proprio così.
Nell’istante in cui due amici uscirono, apparve un cucciolo di cane, era molto carino, ma era terrorizzato, tremava di paura…
Azzurra lo accarezzava e pensò: “Chissà se questo cucciolo ha un padrone?” Ma Inti bussò alla porta dell’albero. Nell’albero non c’era nessuno… ma era buio e poi c’era anche un’altra porta.
Azzurra disse: Inti, usciamo!!! Questa porta, l’albero, mi fa tutto paura....
Inti disse: shhhh… ho trovato un’altra porta, ma mannaggia!!! Cosa ho trovato? Ma che roba è questa? Ma c’è un pacchetto in una scatola di cartone, avvolto in un tappeto… Oh, ma qui c’è un cadavere!!!
Muoviti, muoviti, che dobbiamo uscire!! disse Azzurra.
Ma... una voce strana, come se fosse un fantasma, disse: Non abbiate paura, ragazzi!
Era il fantasma del cadavere.
E si sentivano altre voci dei bambini che gridavano.
Inti chiese a Azzurra, ma dove sono i bambini? Tu, li vedi?
Azzurra disse: io non vedo niente, è buio pesto! Io non vedo e non sento nessun bambino, Inti, tu sei fuori di testa.
No, no, non sono mica matto, disse Inti. Io vedo il cadavere, sento i bambini e sento la voce del fantasma, eppure non ho paura: io voglio sapere cosa sta succedendo qui.
Il fantasma gli diceva di non avere paura. Il fantasma parlava e parlava a macchinetta e disse che il cucciolo di cane era suo e che aveva paura degli umani.
Inti lo sentiva parlare: un fantasma chiacchierone, parlava parlava e non la smetteva più… Inti stava cominciando ad annoiarsi.
Azzurra si avvicinò al fantasma e lui le disse: Oh… no… tu sei vestita d’ azzurro, questa è la mia maledizione!!!
E perché, chiesero i ragazzi?
Il fantasma spiegò che lui era l’anima della mummia e, quando qualcuno si avvicinava con un vestito azzurro, il fantasma doveva ritornare nel corpo della mummia.
Ma, Azzurra non era una ragazza come le altre: lei era una dea, la dea del mare, e si chiamava Iemanjà e aveva il potere di annullare tutte le maledizioni è cosi il fantasma fu finalmente liberato.
Inti chiese al fantasma dove erano i bambini che gridavano, e lui spiegò che era un disco che suonava con le voci dei bambini e gli serviva per non sentirsi solo; il cucciolo, invece, gli serviva per fargli compagnia.
Azzurra e Inti decisero di lasciare in pace la mummia e il suo fantasma.
Le nuvole erano scomparse, la luna aveva illuminato tutto il bosco. Non c’era più il vento. Era tutto tranquillo: una notte fredda ma bellissima.
I ragazzi trovarono la strada di casa.

E cosi finisce questa storia, ti è piaciuta, Paolo? Paolo? Paolo? Hey!
Paolo si è addormentato!

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